PREFAZIONE DI FERNANDO FERRIGNO
L’attimo…un battito di ciglia e l’occhio fissa l’immagine…e la città si apre e parla…racconta anche la sua storia, le sue trasformazioni. Roma…misteriosa, ammiccante in un particolare, in una panoramica che dal Gianicolo cattura lo sguardo sul Castello, sul Ponte e i suoi guardiani alati…poi si ferma all’improvviso sul fiume, l’ansa che si fa cintura, stretta com’è nei muraglioni…Scendono nelle strade, nelle piazze, questi 30 fotografi, allievi di un maestro che è abituato a misurare scorci, a dare vita a sentimenti improvvisi, ad emozioni. Roma, Roma nel cuore…e lo fa battere forte il cuore a chi ha avuto con la città un rapporto antico, un amore antico che ti appartiene che ti stringe sempre, nel centro storico con quell’insieme di architetture classiche, rinascimentali, barocche e nelle periferie, anche quelle oppresse dal degrado e che ritrovano momenti di armonia, addirittura di bellezza…È lo spirito stesso della città, sostiene Gianni Pinnizzotto e ha trascinato i fotografi della Scuola Graffiti ad accoglierlo quel sospiro, quel soffio magico: palazzi umbertini, una parete affrescata, due innamorati e subito un altro scatto e ancora l’ombra di chi osserva la scena lasciata da un graffitaro…e c’è il gesto, un’infinità di gesti che questi fotografi hanno strappato all’indifferenza dei nostri sguardi, trattenendoci, a volte duramente, proprio con quello scatto, con quel particolare. Il richiamo a Michelangelo, alla Creazione…ed ecco l’altro gesto, quello di un Pontefice che si trasforma anche lui, che tenta di superare, con ironia, l’umano…e poi momenti che ci riportano sulla terra, nel fango di una baraccopoli, nell’ammasso di una discarica… e ancora la folla che opprime i monumenti e che solo il volo delle colombe possono cogliere, apprezzare…Foto, centinaia di foto, di scatti, di flash che si sommano, che cercano quelle dita levigate nel marmo, quel gesto, pensato, magari per mesi dal Bernini, per una sua scultura o quell’interno della Galleria seicentesca dai soffitti che sembrano cristalli…Le città invisibili…cito Calvino… “le persone passano per le vie non si conoscono. Al vedersi immaginano mille cose uno dell’altro, gli incontri che potrebbero avvenire tra loro, le conversazioni, le sorprese, le carezze, i morsi”… Sarebbe piaciuto a Italo Calvino questo libro che la Graffiti ha preparato, sarebbe piaciuto a lui che era un osservatore attento delle città, il sogno, l’impresa di Gianni e dei suoi allievi…un progetto che va al di là del tempo e che ci costringe, finalmente ci costringe, a riflettere sul nostro viaggio…a Roma, la bella, che ha il segno di chi l’ha amata, adorata… Borromini, la sua invenzione architettonica e la piazza solo pensata, immaginata, poi un muretto e la visione infinita tra cielo e tetti di chiese e di palazzi e lo scatto si ferma su alberi resi scheletri dall’inverno, rami…bracci che sanno di umanità perduta e ritrovata e appaiono scorci a volte cari a Fellini: fermo – immagine che si dissolve, che cerca un sorriso, una speranza…Ecco tutto questo c’è in “Roma – Tra luci e ombre”, che non è solo un sogno…ma l’indicazione di un concreto linguaggio scenico, tutto da scoprire da rivivere in un viaggio meraviglioso, a volte doloroso nella nostra città, fatta anche di contrasti e di incontri con personaggi, diversi per ciascuno di noi, e che riconosciamo in un monumento, nell’acqua che consuma i marmi delle fontane…Ed ecco la scena meravigliosa della Fontana di Trevi e Anita che si bagna inseguita da Marcello e la scalinata di Spagna e il sorriso di Audrey Hepburn al suo giornalista, accanto all’Arco di Settimio Severo…e c’è un particolare ,in uno scatto che inquadra proprio quel luogo e che lo ferma, per noi che c’eravamo, (allora…tanto tempo fa) che ci commuove ancora…Insomma, un sogno questa vostra Roma, carissimo Gianni, maestro che fa battere i cuori di chi ama la Bellezza e che sa recuperarla, la Bellezza, con i suoi fotografi, che sono già maestri, nello scegliere proprio quel volto, quel particolare e farlo vivere e parlare, fissandolo in queste pagine…scatto dopo scatto…