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Via Latina, 515 View mapTitolo: “Obiettivo Palestina”
Photographic Copyright: Federico Palmieri
Artistic Director – Editing: Gianni Pinnizzotto
Grafic Art Designer and Image Postproduction: Emiliano Pinnizzotto (www.emilianopinnizzotto.com)
Edizione: Graffiti 2017
Formato: 30×24 cm
Pagine: 80
Foto: 74 a colori
ISBN: 9788899636050
Costo: Euro 20,00
Quinto libro edito dalla Casa Editrice Graffiti sulla Terra Santa.
Pellegrini, turisti e contraddizioni si incontrano nei luoghi fotografati con uno sguardo attento e “obiettivo” da Federico Palmieri.
La prima impressione che hai sfogliando “Obiettivo Palestina”, è che in quella terra il sole non ci sia mai, anche quando lo intuisci dalle ombre, la sua luce non scalda. È lì, ma non illumina.
È un’assenza che Federico Palmieri, l’autore di questo reportage insolito sulla Palestina, ci mostra con semplicità fin dalle prime pagine di questo libro, il quinto che la Graffiti pubblica sulla Palestina.
Non sembra essere un caso che gli unici volti dove ancora il sole dà la sensazione di calore e luce siano quelli degli anziani palestinesi, quelli che si portano dentro il ricordo delle loro case abbandonate, della vita di un tempo, prima del conflitto e della separazione che dilania questa terra.
I toni plumbei che predominano sono figli anche dei muri che con i loro graffiti entrano in tante fotografie. Immagini non iconiche di questa terra santa, dove gli uomini vivono separati, gli uni segregati, gli altri arroccati, nemici e sconosciuti gli uni agli altri. sono gli stessi muri, figli dell’odio e della paura che oggi molte nazioni vogliono costruire, simboli di un mondo che non sa più integrare e accogliere.
Federico Palmieri fa questo percorso in Palestina con occhi “vergini” perché confessa è la prima volta che sbarca a Gerusalemme, che cammina per le strade di Betlemme, di Hebron. Nella folla di sensazioni e impressioni che gli arrivano dall’incontro con questa realtà così complessa e difficile, il fotografo si sofferma sui volti delle persone e su quello che comunicano. Sono volti di bambini, dallo sguardo consapevole, quasi adulto, forse triste. C’è il ragazzino palestinese che ti guarda di sbieco da dietro una rete, e il solitario piccolo israeliano che sembra sbirciare al di là del muro. Poi gli anziani, che sembrano guardare oltre. Le kefiah, il gioco delle carte, il narghilè. Ma ci sono anche le armi, e i militari. Giovani che imbracciano il mitra, in divisa con il sorriso sulle labbra.
Sorriso che a volte nasconde la diffidenza, la paura, la falsità. Ce la racconta bene il murales della quarta di copertina. Ma “Obiettivo Palestina”, ci parla anche di un mondo che va avanti nonostante tutto, di una vita che procede a dispetto dei fatti e delle divisioni, degli odi e della violenza, e allora ecco il sorriso gioioso di due giovani che si baciano, dimentichi della realtà nella quale vivono. E la nota distintiva di questo libro è proprio lo sguardo del fotografo neofita di questa terra, che coglie drammi e contraddizioni senza drammatizzarli. Qua e là anche i segni della storia del cristianesimo, dell’islamismo, dell’ebraismo, dei riti religiosi, mentre dai vicoli, quasi sempre deserti si intravedono squarci di vita.
Un viaggio insolito dunque quello di Federico Palmieri, prima di tutto lettore, poi sognatore, quindi viaggiatore e fotografo. Palmieri ha raccontato per immagini le sensazioni provate, le riflessioni fatte nel corso di un viaggio desiderato e sorprendente per chi come lui stesso confessa di Palestina e palestinesi aveva sentito parlare solo nelle cronache e nei reportage, oltre che nei libri di storia.