Tra l’Umbria, la Toscana e l’alto Lazio troviamo il territorio che comprende l’antica Civita, abbandonata dai suoi abitanti a seguito delle continue frane.
Allocata su una rupe di tufo che poggia su banchi di argilla, in origine era collegata naturalmente alla vicina Bagnoregio da una lingua di terra che nel tempo è sprofondata a causa dell’erosione del tempo. Oggi la si può raggiungere salendo su per un ponte di cemento armato.
Civita di Bagnoregio appare come isolata, protesa nel vuoto di due vallate fra precipizi e calanchi.
Di origine Etrusca, poi Romana diventò nel medioevo terra di conquista di Goti, Bizantini, Longobardi, infine passò sotto “la protezione” della Chiesa.
Il toponimo fa riferimento ad un bagno termale nelle vicinanze dove pare fosse guarito un re immergendosi nelle acque della zona.
Percorso il ponte, costruito negli anni ’60, si entra nel borgo attraverso la Porta S. Maria, antico accesso etrusco sormontato da sculture raffiguranti animali stilizzati.
Superata una galleria si entra pervasi da una atmosfera particolare, tutta da scoprire passeggiando tra palazzi medievali (Palazzo Alemanni-Mazzocchi) e le innumerevoli chiese e chiesette anche rupestri (Maria SS. del Carcere).
L’altra meraviglia del territorio che visiteremo sono gli imponenti Calanchi, strati di argilla e creta soggetti all’erosione che rendono l’ambiente circostante simile ad un gigantesco cratere lunare.
Per chi vuole, rientrando verso Roma, con fare “regale” utilizzeremo anche noi un bagno termale dalle acque miracolose…