Con la morte di Ettore Scola il cinema italiano piange uno dei suoi più grandi maestri.
Aveva 84 anni, lascia un vuoto incolmabile.
Nel suoi film emerge sempre l’impegno civile, politico e sociale che lo ha sempre contraddistinto. Capolavori come “C’eravamo tanto amati”, “Una giornata particolare”, dove ha diretto magistralmente Mastroianni e Sophia Loren, fanno parte della storia più alta del nostro cinema. Di lui ricordo spesso con grande emozione un suo film “minore” del 1973 girato in 16mm, “Trevico- Torino” viaggio nel Fiat-Nam, un delicatissimo e drammatico racconto sull’immigrazione italiana dal sud, povero e contadino , Trevico, in provincia di Avellino, era anche il suo paese natale, al nord ricco e industriale.
Ricordo il bel pomeriggio trascorso insieme nella sua casa. Tra uno scatto e l’altro venivano fuori gli aneddoti dei vari film, le difficoltà nel girare alcune scene in presa diretta con la macchina a spalla e i retroscena di una vita vissuta a contatto con i più grandi attori italiani.
Con la sua scomparsa non perdiamo solo uno dei più grandi registi ma un raffinato testimone di quell’Italia che non c’è più. Gianni Pinnizzotto